sabato 3 maggio 2014

Torta morbida cioccolato, pere e cannella


Capita di sfogliare patinati libri di cucina e innamorarsi di una ricetta. Capita poi, in un pomeriggio di pioggia di riprendere quel libro tra le mani e posando nuovamente lo sguardo su quella foto così invitante, farsi coraggio e accendere il forno.
Capita di passare un'ora in cucina e di uscirne con nuvole di farina tra i capelli, gocce di cioccolato in viso e quello scintillio negli occhi... un misto di incertezza, speranza e inquietudine che inesorabilmente assale quando ci si immerge in una nuova avventura culinaria.
Capita di fissare il forno per ingannare l'attesa e al contempo vegliare sul proprio operato che pian piano cresce.
Capita infine di estrarre dal forno, con la delusione in cuore, qualcosa di completamente diverso, seppur buonissimo, da quella bella fotografia vista su quel grande libro patinato.
Capita così di sentirsi un po' incapaci, fino a quando la testardaggine e la voglia di riscatto non prendono il sopravvento e ci si avventura nuovamente in quella prova cioccolatosa.
Capita però che il copione si ripeta e che quindi si inizi a dubitare non di se stessi, ma di quel bel libro patinato, che forse proprio sincero e fedele alla realtà non è.

Questa è la storia di una torta che voleva essere un plumcake ma che dopo vari tentativi vi rinunciò perchè in fondo era buonissima anche come torta, anche se con qualche cm in meno di altezza.

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